Una delle prime escursioni che ricordo di aver fatto da bambina è quella al rifugio Venezia sul monte Pelmo. Non ricordo tutto, solo alcuni paesaggi e lo stupore nel vedere così da vicino questa montagna che mi sembrava davvero enorme. Ho deciso che era tempo di tornarci, ecco quindi il racconto dell’escursione!
Escursione al rifugio Venezia da Zoppè di Cadore
Nell’escursione fatta da piccola avevamo scelto il sentiero che dal Passo Staulanza arriva al monte Pelmo, questa volta invece decidiamo di partire da Zoppè di Cadore.
Partendo da Belluno ci dirigiamo verso Longarone, per poi proseguire per Forno di Zoldo. Poco dopo aver superato la svolta che porta al passo Cibiana e Venas di Cadore, giriamo verso destra seguendo le indicazioni per Zoppè di Cadore. Saliamo per qualche chilometro fino ad arrivare al centro di Zoppè.
Qui, se come noi arrivate in piena stagione, l’unica difficoltà potrebbe essere trovare parcheggio perché gli stalli non sono moltissimi. Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio e seguiamo le indicazioni per il sentiero 471.
Fiancheggiamo una piccola fontana, ci lasciamo alle spalle i mulini ricostruiti all’inizio del Duemila come memoria delle attività degli antichi opifici idraulici, e pian piano ci allontaniamo dal paese.
Dopo un breve tratto di strada asfaltata e poi di ghiaia, il sentiero comincia a salire nel bosco. Noi, con bimba al seguito e quindi con un passo molto tranquillo (e diverse tappe per osservare alberi, foglie, pigne, funghi…), abbiamo impiegato circa un’ora.
Dopo questo bel tratto in discreta pendenza tra gli alberi, sbuchiamo sulla mulattiera dopo aver superato un piccolo cancello che delimita il pascolo di mucche, asini e cavalli.
Il Monte Pelmo
Mentre proseguiamo il monte Pelmo si fa sempre più vicino e imponente. Il ‘Caregón de ‘l Padreterno’, come viene chiamato, è una montagna delle Dolomiti che raggiunge i 3.168 m s.l.m e separa la val di Zoldo e la val Fiorentina dalla valle del Boite. A fianco del Pelmo vero e proprio si trova e il Pelmetto ai piedi del quale il ricercatore Vittorino Cazzetta ha rinvenuto un masso con impronte di dinosauri.
Il rifugio Venezia
Dopo l’ultimo tratto dove la mulattiera si restringe in un sentiero, arriviamo al passo di Rutorto, dove incrociamo il percorso che sale dal passo Staulanza. Proprio su questo grande spiazzo ai piedi del Pelmo, a 1946 m.s.l, sorge il Rifugio Venezia.
Il paesaggio qui è davvero splendido: il Pelmo, vicinissimo, alle spalle e in lontananza alcune tra le più belle e famose cime dolomitiche, come il gruppo del Sorapiss e l’Antelao.
Dopo aver ricaricato le energie con il pranzo (sento ancora il profumo e il sapore dell’ottimo dolce alla ricotta e cioccolato!) e con la sosta distesi sui prati sotto la montagna, siamo pronti per ripartire.
Ritorniamo per lo stesso percorso fatto per salire con due sorprese lungo il tragitto: un bel gruppo di cavalli al pascolo della Malga Rutorto e una meno simpatica (ma per fortuna vista in tempo e rimasta alla larga!) vipera.
A chi consiglio l’escursione
La camminata fino al Rif. Venezia, indicata con difficoltà E=sentiero escursionistico, non è eccessivamente impegnativa e non presenta punti particolarmente difficili o esposti. Noi siamo saliti, con bimba al seguito, in circa 2 ore e un quarto, ma il tempo indicato dal CAI è di 1.45 ore.
Il sentiero iniziale che attraversa il bosco ha una discreta pendenza, ma affrontabile con un minimo di allenamento e preparazione.